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Le Bellezze di Dozza

Dozza, che vanta un posto tra i Borghi più belli d’Italia ed è certificata Bandiera Arancione dal Touring Club Italiano, è un meraviglioso scrigno all’interno del quale storia, arte, cultura e atmosfere suggestive si miscelano tra loro.

Un abitato, adagiato sul crinale della collina che domina la valle del Sellustra, caratterizzato dall’alternanza tra dolci pendii di vigneti e calanchi. Il nome Dozza deriva da Ducia (o Dutia) così chiamata in antichità per la presenza di un acquedotto e di alcune condotte capaci di convogliare l’acqua in una cisterna utile per rifornire gran parte del territorio.

Una peculiarità preziosa come si intuisce anche dalla rappresentazione dello stemma comunale sul quale spicca l’immagine di un grifo intento ad abbeverarsi da una fonte. Il centro storico, con la singolare forma a fuso, è attraversato da due sole strade, la Contragrande e la Contrecina, che dalla porta d’ingresso del Rivellino conducono fino alla sommità dove sorge la Rocca. Una fortezza da sempre associata alle gesta storiche di Caterina Sforza ma che vanta una complessa storia secolare. Edificata all’incirca attorno alla metà del XIII secolo, ha subito numerosi interventi di ampliamento e adeguamenti funzionali. Un castello abitato fino al 1960 e per oltre quattro secoli segnato dal passaggio sulla scena locale delle famiglie senatorie bolognesi Campeggi e Malvezzi, con la figura del cardinale Lorenzo Campeggi su tutte, confluite poi nell’unico nucleo Malvezzi-Campeggi. Oggi la Rocca rientra tra le proprietà del municipio di Dozza come splendido polo museale, visitabile tutto l’anno, gestito dalla Fondazione Dozza Città d’Arte e dal 2006 riconosciuto come ‘Museo di Qualità’ dalla Regione Emilia-Romagna, Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali.

Nelle cantine della fortezza, dal 1970, c’è la sede dell’Enoteca Regionale dell’Emilia-Romagna. Una straordinaria vetrina per le produzioni vitivinicole di tutta la regione con più di mille etichette esposte. Nettari d’uva protagonisti anche del celebre ‘Sentiero del Vino’, una passeggiata a misura di famiglia che collega quattro cantine della zona.

Non ha bisogno di grandi presentazioni, invece, il museo a cielo aperto del Muro Dipinto a cui Dozza deve il suo prestigio e la sua nomea nel mondo. Capolavori d’arte realizzati sui muri delle abitazioni del centro storico durante gli appuntamenti della Biennale del Muro Dipinto che dal 1960 vede all’opera artisti di rango. Una galleria unica al mondo in grado di richiamare ogni anno migliaia di appassionati, visitatori e turisti in arrivo da ogni angolo del globo.

Tra gli spunti di sicuro interesse c’è anche Fantastika, biennale di illustrazione fantasy alternata al Muro Dipinto, nata dalla spinta propulsiva dell’attività della Tana del Drago, primo centro studi italiano dedicato a JRR Tolkien. Una magia fiabesca che ha il suo pezzo forte nel risveglio del drago Fyrstan, mitologica creatura che riposa nel mastio della Rocca.